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Soci fondatori dell'Istituto
Chi sono?
Sono quelli che in Italia agli inizi degli anni '70 hanno "ripensato il lavoro organizzato" .
Essi hanno tentato di superare la parcellizzazione del lavoro che la teoria tayloristica aveva introdotto nelle imprese, di valorizzare il contributo reale dei lavoratori nella gestione aziendale e di recuperare la capacità progettuale degli individui e dei gruppi.
A quell'epoca e per questi intenti queste persone sono state impegnate in processi e progetti di cambiamento in cui la ricerca del nuovo si sviluppava nei luoghi di lavoro con il concorso di soggetti diversi: operai, sindacalisti, dirigenti aziendali, professori universitari e consulenti .
Le soluzioni da dare all'organizzazione non si conoscevano, ma si cercava di trovarle mettendo assieme competenze e interessi diversi .
Eravamo a ridosso del cosiddetto "autunno caldo" in cui i giovani rifiutavano l'organizzazione del lavoro accettato dai padri e gli studenti rifiutavano l'autoritarismo nella società .
In quegli anni l'Italia ha fatto grandi sforzi di ricerca per come superare la logica tayloristica. All'epoca si diceva Ricerca-Intervento e coloro che l'hanno fatta si sono chiamati ricercatori.
E' stato anche un grande momento in cui si cercava il confronto con esperienze condotte da altre parti in Europa e negli Stati Uniti, ma anche in Giappone.
Gli studi del Tavistock Institute a Londra, quelli del MIT di Boston, accanto a quelli di Crozier in Francia, gli esperimenti alla Volvo,costituirono riferimenti importanti.
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