Io vorrei dire il perché dell’interesse del sindacato rispetto a una missione che sembra essere più di carattere amministrativo e non di parte sociale. Il sindacato in questa cosa non è solo interessato ma si farà promotore di sue iniziative in merito affinché l’Agenda 21 diventi elemento di confronto e comunque di dialettica anche accese con i Comuni e la Provincia. Troppo spesso ci siamo limitati ad una gestione dell’ecosistema e a subire l’ecosistema senza troppo preoccuparci di quello che lasciavamo poi ai nostri figli. Lo sviluppo che c’è stato non è stato certo uno sviluppo organico e adesso ne stiamo pagando le conseguenze. La crisi industriale che sta coinvolgendo la provincia, se da un lato ci mette di fronte a delle responsabilità, oggi può darci l’opportunità di valorizzare delle cose che fino ad oggi non sono state valorizzate e che se invece, camminando insieme allo sviluppo industriale, possono esserlo veramente Di risorse da mettere in campo ne abbiamo e l’Agenda 21 può essere uno degli elementi da cui partire, quindi io credo che va bene tutto il discorso della partecipazione e del coinvolgimento per definire i progetti, ma io credo che abbiamo la necessità prioritaria che è quella di far capire che esistono queste strade per lo sviluppo che non sono quelle del passato ma sono strade nuove, più difficili da affrontare, più complesse, ma che possono dare risultati per la nostra provincia, molto migliori di quelle che sono state le strade del passato. Il sindacato è felicissimo di partecipare a questo dibattito, questa è una prima riunione che riguarda un pezzo della provincia; la provincia adesso ci diceva che è intenzionata in qualche modo ad entrare dentro un discorso di questa natura. Io credo che dobbiamo fare il più presto possibile perché so che possiamo fare il comitato per lo sviluppo, possiamo discutere con la FIAT a Cassino, della Video Color ad Anagni, ma se lo mettiamo insieme a tutta un’altra serie di indicazioni e di utilizzi da dare a questa Provincia, diversi da quelli del passato, molto difficilmente potremmo dare risposte agli attuali cittadini e risposte per il futuro a chi verrà dopo di noi. L’esperienza che abbiamo fatto precedentemente sul SUAP io la ritengo molto positiva, comunque ha dato l’avvio ad un importante strumento nelle mani dell’economia locale per potersi sviluppare e questo può essere un altro strumento; l’auspicio che mi faccio è che la presenza della Provincia non si limiti a questa zona ma che si allarghi a tutta la provincia perché c’è poca conoscenza di queste questioni, troppo poco confronto; la responsabilità me la prendo anche io come sindacato. Forse anche noi, presi dalla quotidianità dei problemi da affrontare, abbiamo spinto poco in questa direzione ma siamo intenzionati a recuperare il terreno perché lo riteniamo essenziale per lo sviluppo della provincia.
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