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Renato Di Gregorio

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Le ipotesi di sviluppo della Ricerca

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Gli altri studiosi che hanno partecipato al convegno

Il convegno del 27 di giugno ed Edgar Morin

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Sperlonga 27 Giugno 2003
Sviluppo Locale e Formazione-Intervento
 
Loredana Capone

 
La finalità del programma e-government è quella di porre le organizzazioni nelle condizioni di amministrare attraverso l’uso di internet, rappresentando al contempo un’opportunità di riorganizzazione della P.A.L. alla luce di un’innovazione dei servizi. Il cambiamento si traduce, in termini pragmatici, nella possibilità di rendere detti servizi più vicini alle esigenze sia del cittadino che delle imprese.
E’ necessario, perciò, introdurre l’utilizzo di nuove tecnologie, in grado di favorire una maggiore integrazione tra tutti i soggetti appartenenti alla P.A. e attivi nell’erogazione dei servizi. L’analisi delle necessità e delle vocazioni relative alla realtà socio-economica del territorio ionico-salentino ha maturato la consapevolezza di cogliere l’opportunità offerta dal bando e-government, al fine di valorizzare alcune significative esperienze maturate e svilupparne delle nuove mediante il coinvolgimento attivo degli enti.
Si è creata, così, un’aggregazione territoriale, costituita dalle province di Lecce, Brindisi e Taranto e i comuni associati SUAP di Brindisi, con l’obiettivo di redigere un progetto nell’ambito del quale elemento comune è stato quello di identificare nelle nuove tecnologie lo strumento per promuovere lo sviluppo occupazionale del territorio.
La Provincia di Lecce ha la responsabilità della gestione del progetto R.I.S.O. (“Rete Ionico-Salentina per l’Occupazione”) in quanto è capofila delle amministrazioni associate del progetto.
Il titolo è tutt’altro che casuale in quanto propone una tipologia  d’intervento legata ad uno degli “eventi della vita”, quello del lavoro interpretando così vocazioni territoriali più forti del contesto locale di riferimento che coinvolgono sia le imprese che i cittadini lavoratori o in cerca di lavoro. Infatti si è deciso di intervenire:
- sul lato delle imprese:
     - Marketing territoriale
     - Sportello unico per le attività produttive (SUAP)
- sul lato dei cittadini:
     - Ufficio di relazioni con il pubblico (URP)
     - Servizio dell’impiego (SIL)
     - Apprendimento on line (e-learning)

E’ fondamentale sviluppare la consapevolizzazione della trasformazione organizzativa indotta dalla scelta tecnologica effettuata con il progetto e-Government e conseguentemente attrezzarsi per assecondare e guidare il cambiamento che attraversa il territorio del suo governo. La conseguenza di una riflessione approfondita di tale condizione dovrebbe portare ad un strutturazione organizzativa capace di rendere possibile l’esercizio effettivo dell’intera amministrazione provinciale. Ne consegue l’attivazione di una operazione di formazione-intervento finalizzata a far comprendere alla struttura interna, con il supporto forte del vertice politico qual è lo scenario che si è venuto a delineare e quali comportamenti vanno agiti per essere all’altezza di un ruolo.

L’intervento della provincia di Lecce, partito il 15 di gennaio con la condivisione del programma da parte del Presidente Ria, si è articolato nel modo seguente:

1.       La condivisione strategica,
che si è tradotta in un’ampia attività di informazione e di dibattito interno che ha coinvolto gli assessori, i dirigenti di settore, le posizioni organizzative e tutto il fino a quello inquadrato nella  fascia C della struttura interna della Provincia di Lecce. Ciò ha significato incontri di una giornata in cui si è illustrato lo scenario tecnologico, le linee di cambiamento organizzativo a livello territoriale che ciò lascia prevedere si sono dibattute le strategie di ruolo che si intendono assumere, si sono valutate le ricadute sull’organizzazione interna , sui nuovi comportamenti organizzativi e sulle nuove professionalità che pertanto si devono approntare. Nel corso degli incontri di informazione infine si sono anche raccolte  le autocandidature dei partecipanti a prendere parte all’attività del gruppo dei “progettisti”.

2.       La progettazione dei cambiamenti,
è stata un’azione di vera e propria formazione intervento. Le 27 persone individuate hanno seguito un programma articolato in sei giornate d’aula intervallate da due periodi di project work per un arco di tempo pari ad un mese e mezzo. Si rammenta che il personale coinvolto non era a conoscenza della metodologia della formazione intervento: è stato possibile attestare tale condizione attraverso l’elaborazione dei dati di un questionario somministrato loro in ingresso. Ciò ha consentito, peraltro, di appurare la reale motivazione al percorso e di individuare una diffusa e comune paura di sperimentarsi come “inadeguati alla situazione”.
 
Sono stati creati cinque gruppi di lavoro ( marketing territoriale, SUAP, SIL, URP, e-learning), il cui obiettivo comune era quello di lavorare per individuare come organizzare le modalità di realizzazione del progetto R.I.S.O.. Ogni gruppo ha elaborato soluzioni organizzative differenti, in base all’area d’intervento prescelta. Il primo periodo di project work ha consentito, quindi, di avviare la fase d’analisi, durante la quale la raccolta di informazioni mediante analisi documentale, ha permesso una maggiore coesione del gruppo di lavoro ed un più vivo coinvolgimento dello stesso al progetto.
 
Nel secondo periodo di project work l’attività di benchmarking ha permesso mediante confronto con altri casi già sperimentati di avviare la progettazione, raggiungendo così l’obiettivo prefissato. Durante gli incontri d’aula, si è privilegiato un approccio diretto con testimoni privilegiati, che hanno fornito un utile supporto contenutistico al lavoro dei gruppi. I risultati raggiunti sono stati esposti alla dirigenza e alla struttura politica.

Secondo le ipotesi che informano la metodologia della formazione-intervento, si conta che l’impegno sulla progettazione dell’organizzazione per far fronte al progetto R.I.S.O. , consente alle persone di apprendere significativamente il cambiamento che l’organizzazione deve fare e di sviluppare una profonda consapevolezza anche dei cambiamenti da apportare ai propri comportamenti organizzativi.
 

 

Chairman: Rita CACCAMO e Gabriella CATERINA
Presidente IRFI: Renato DI GREGORIO

 

 

 
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