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Istituto di Ricerca sulla Formazione Intervento
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Organizzare le Organizzazioni del Territorio: il ruolo della formazione-intervento

Programma

Apertura del Convegno

Caterina Cittadino

Antonio Naddeo

Bepi Tomai

Aurelio Iori

Luca Zaia

Costantino Formica

Mauro Frongia

Claudio Stanzani

Massimo Tomassini
 
  
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Roma 25 Gennaio 2000
Formazione-Intervento e Territorio
 
Apertura del Convegno

 
Dr. Renato Di Gregorio ( Presidente)
 
 
L’ Istituto di Ricerca sulla Formazione – Intervento, è un istituto creato nel 1999. Lo scopo del mio intervento è quello di presentare l’Associazione, il motivo del convegno, la sua articolazione e i suoi obiettivi.
 
L’associazione è nata perché i soci fondatori, avendo lavorato sui processi di cambiamento che hanno attraversato l’Italia, si sono resi conto che si è di fronte ad un grande cambiamento che sta modificando l’assetto, la struttura ed il funzionamento della Pubblica Amministrazione ed il cambiamento che la Pubblica amministrazione induce a livello territoriale, anche legando nuovi accordi e relazioni con gli altri attori del territorio per lo sviluppo del territorio.
 
La Pubblica Amministrazione, allora, diventa una grande area di sperimentazione per coloro che si sono occupati di cambiamento, di organizzazione, di apprendimento, di formazione, di gestione del cambiamento.
Il pericolo poteva essere quello di attivare dei processi di formazione e di apprendimento dentro le imprese che si ispirassero ad un modello verticistico, tecnocratico, tayloristico,  nel senso che quando c’è un cambiamento, si è soliti fare grandi campagne di formazione che coinvolgono tutte le persone di quelle organizzazioni che vengono erogate da strutture preposte per quello scopo con programmi definiti, con una progettualità anche di buon livello.
Quando si persegue questo itinerario, le persone vengono coinvolte da questi programmi, ma ne risultano attori passivi, sono coloro che devono trasformare la loro cultura, devono acquisirne una nuova. In questo caso c’è qualche progettista preparato che si mette a progettare ciò che c’è di necessità, stabilisce un programma e , poi, attraverso un funzionamento più o meno largo, riesce ad erogarlo.
Gli attori, coloro che godono di questa formazione, sono attori passivi, sono oggetto di una massa di iniziative formative che ha come obiettivo quello di cambiare la loro cultura.
Di fronte a questo fenomeno, si è preso una certa distanza e si è cercato un contesto per poter continuare ad esplorare, sperimentare, ricercare, innovare, capire ed gestire.
 
Gli obiettivi che i soci fondatori si sono posti sono rispondenti a due domande:
-          possiamo dare una veste, una rete che ci consente di distinguere la modalità di intervento chiamandola in un altro modo e distinguendola dalle altre?
-          è possibile, di fronte a questa distintività, creare consensi, esperienze, ricerche, interessi, contributi per poter continuare in questo impegno?
Si è deciso allora di creare un’associazione che fosse un po’ trasversale, che non fosse un’associazione solo di formatori, di organizzatori, di strateghi, ma fosse un’organizzazione di persone che si occupano di cambiamento, di gestione del cambiamento; da qui la nascita dell’Istituto, con sede a Roma.
Essa ha lo scopo di far ragionare le persone su queste modalità di intervento.
 
Lo scenario su cui collocarsi è di  un grande cambiamento perché sposta a livello territoriale risorse, energie, responsabilità. C’è il bisogno di integrazione di enti diversi per cui occorre, non solo migliorare la capacità di intervento negli enti ( imprese e Pubblica amministrazione ); ma occorre migliorare la nostra capacità di intervento per far migliorare una nuova organizzazione. Essa ha delle nuove funzioni: quella di produzione, di ricerca, ha la funzione di formazione istituzionale, comunicazione, ha una serie di funzioni  rappresentate dai vari enti che se ne occupano.
Il problema è di far interagire queste funzioni allo stesso modo di quando ci si è occupati di far interagire le funzioni  dei Comuni, delle Province, delle imprese, delle aziende di trasporto, delle A.S.L.
Interventi come questi sono sempre più ampi perché le risorse si sono spostate a livello territoriale, nascono altre forme di organizzazione territoriale come i patti territoriali, i contratti d’area.
Tutto ciò sposta a livello territoriale risorse e responsabilità, ed allora ci si è chiesti quale poteva essere l’apporto che potevamo dare come professionisti e come persone impegnate in questi tipo di approccio.
 
Sono fatte sperimentazioni, riflessioni, accorgendosi che ci sono molte regole da apprendere, molte esperienze da maturare, molta ricerca ancora da fare ed alcuni sistemi di vincoli da modificare come ad esempio il sistema di erogazione delle risorse finanziarie per l’intervento su questo tipo di territorio a sostegno dei processi di intervento.
 
Un’altra cosa da cambiare è la modalità con cui ci si rapporta con le strutture locali e con enti che operano a livello territoriale.
Un’altra cosa da sostenere, consolidare, rappresentare, è la metodologia di intervento.
 
L’obiettivo di questo convegno è di rappresentare e di delineare il cambiamento in atto assieme agli attori che sono presenti sul territorio, quelli che regolano questo cambiamento. Questo è il tema del primo panel.
Il secondo panel è dedicato alle risposte che la formazione dà a questo processo di cambiamento.
Il pomeriggio è dedicato a delineare quali sono le criticità di queste risposte e quali possono essere i suggerimenti per migliorare le risposte e per consolidare alcuni processi di intervento.
Tra questi, la metodologia della formazione-intervento che punta al coinvolgimento e alla partecipazione delle persone nel processo di formazione e che differisce dalla formazione tradizionale che, invece, è costruita sull’erogazione di conoscenze alle persone, affinché coprano altri ruoli e siano attori del cambiamento.
 
Con la formazione – intervento le persone vengono messe in un processo di cambiamento ad assumere una responsabilità del cambiamento e, lungo la strada che loro percorrono per assumere questo nuovo ruolo, vengono offerte loro le conoscenze, le esperienze, ma soprattutto il modo per acquisire, per andarsi a ricercare le conoscenze e le esperienze per poter essere efficaci nel proprio ruolo.
 

 
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